CONCEPT
Ho immaginato un’atmosfera rarefatta e surreale.
Una grande gabbia a racchiudere Lei, a mezzo busto, fratturata, non riconosciuta nella sua identità di donna e persona, ma che allo stesso tempo emana un senso di dignità, di universo femminile intatto.
Un albero nero divide dicotomicamente il paesaggio/passaggio tra Lei e Lui.
Lui se ne sta seduto da una parte, con i piedi e la mano che sprofondano nella terra, in un abisso senza nome.
La violenza maschile può nascere dal sentire questa distanza, dal desiderio cieco e sterile di possesso e di chiusura, da un senso di impotenza e sconfitta interiore.
Sullo sfondo, un vortice di uccelli neri che diventano più chiari e si purificano verso il mondo di Lei.
Foglie rosse danzano una ballata macabra: gocce di sangue vagano impazzite in questo deserto a china.
estraneità elettive_china e rosso su cartonlegno_50x70cm_2014
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